Sono mamma. E sono fotografo.
E’estremamente difficile, anzi, è improbabile che porti con me una macchina fotografica alla recita scolastica. O il primo giorno della scuola. O l’ultimo giorno della scuola.
Perchè voglio essere pienamente presente e partecipe, voglio avere le mani libere per abbracciare i miei bambini. O metterle (le mani) nei cappelli (a seconda dei casi). Io sono così, magari mi sbaglio.
Ma a volte voglio soltanto osservare e raccontare. Ogni piccolo racconto diventa un piccolo fotolibro che metto sulla mensola della mia libreria. E lo posso sfogliare in qualsiasi momento.
E anche ragazzi lo possono sfogliare. E ridere. O meravigliarsi. O anche arrabbiarsi per il momento ripreso.
Allora prendo la macchina fotografica e non la metto più giù per un paio d’ore. E la passo anche al mio figlio per fotografare anche me, si, voglio essere anch’io negli scatti.
Questa è la nostra vita. Imperfetta, fatta di luce (tanta), ombre e tante sfumature. Non sempre con la messa a fuoco perfetta. Ma decisamente vibrante.
Le nostre storie sono decisamente piccole e banali. E sono anche straordinarie, perchè sono esattamente così che le voglio ricordare. Fatti di luoghi banali e situazioni banali. Momenti unici ed indimenticabili.